mercoledì 15 ottobre 2014

La stagione del fuoco


Ancor più dell'estate, l'autunno la stagione che forse meglio di tutte per me evoca il fuoco ...

Fuoco nelle case attorno a cui ci si comincia a riunire in cerca di un po' di tepore, magari arrostendo delle castagne ... ma fuoco è anche il sole che accende di nuovi colori gli alberi del bosco e trasforma gli ultimi frutti rimasti in veri gioielli di luce.





Fuoco acceso sembra essere anche quello che si insinua a tratti fra le rocce di queste valli, rendendole particolarmente friabili.

 






E in questi luoghi la parola fuoco non può non evocarmi anche il ricordo della Guerra.
Sinceramente non so che divise vestissero i giovani appostati su queste cime, ma di fatto si percepisce ancora la loro presenza: nelle baracche o nelle grotte seduti attorno ad un tavolo a scambiare qualche parola o in attesa di un dispaccio, oppure appostati nei ripari lungo le trincee a fare la guardia in compagnia di una sigaretta, magari struggendo la vita del paese e dei pascoli, quando le montagne - libere dai confini inconsistenti degli uomini - erano l'ambiente della loro vita quotidiana e non dure roccaforti da tenere ...









Tutto ciò percorrendo creste solitarie, portati dal vento come le capricciose nuvole autunnali, su vecchi sentieri silenziosi che quasi si confondono con tracce di camosci (che qui - per fortuna - dei turisti di Ra Stua ne arrivano ben pochi!) che, con passaggi facili ma non banali, riescono a donare il piacere semplice dell'avventura ...

 



... alla Croda de r'Ancona ...


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