mercoledì 8 aprile 2015

Da grande voglio voglio fare ... l'esploratore!



Che dire, più passa il tempo e più mi convinco che andare "a spasso" sia il più bel mestiere che si possa fare ...

Certo mi accontenterei di molto meno delle 107  Nazioni  del mondo visitate e documentate dettagliatamente dall'ancor agguerrito ottuagenario signor Ghio e della sua cortese moglie-assistente.
Essere accolti nella loro casa - tenuta alla stregua di un museo etnografico - poter toccare con mano e conoscere le storie dei più disparati oggetti - tra cui molti pezzi rari, se non unici - è stata indubbiamente un'esperienza che, per quanto mi riguarda, da sola ha valso buona parte del nostro viaggio a Torino.

Viaggiare - o più banalmente andare a spasso, come l'ho definito - condensa in sé la conoscenza del mondo, dell'uomo e di quanto egli sappia realizzare: geografia, storia, antropologia, arte/artigianato e, di particolare interesse per noi, anche la (eno)gastronomia ...

Non vado certo in cerca di esplorare suoli ancora vergini o di entrare in contatto con etnie arcaiche - ormai tristemente scomparse, fisicamente e/o culturalmente - ma, avendo la fortuna di disporre di tempo e di mezzi adeguati, penso che poter fare un determinato tipo di viaggio e raccoglierne degne testimonianze possa diventare davvero un gran bel lavoro.




Ad ogni modo, visto che di viaggi parliamo, Torino - la meta del nostro week end pasquale - si è rivelata una città davvero piacevole ed interessante. Ampi corsi, file ordinate di grandi palazzi, lunghi viali alberati e piazze ornate da statue e fontane: la città - tenuta assieme da una ragnatela elettrica - ha un aspetto monumentale ma sobrio, contenuto, senza lo sfarzo oppressivo di altre sedi regali.

L'idea di andare a Torino è nata qualche mese fa, quando ho avanzato proposto di andare a visitare il Museo della Montagna nella città - allora capitale dell'appena costituito Regno d'Italia - in cui nel 1863 è nato il Club Alpino Italiano.
Ad ogni modo - forse ormai me ne ero fatta una visione mitica, oppure il confronto con altri musei più grandi e moderni l'ho ha penalizzato - ma devo ammettere che purtroppo non ha soddisfatto le aspettative: sicuramente un gran bel museo a livello sezionale ma, da quel che ho visto, ben poco che ne giustifichi la dicitura "Nazionale". Anche se devo dire che ho apprezzato la vista dall'osservatorio della città e, per quanto foschioso, del profilo delle montagne all'orizzonte (finalmente il Viso!).

Poi non potevano mancare i classici da turista: il Museo del Cinema, "simpatico" nella suggestiva struttura della Mole Antonelliana (e un'ottima mostra temporanea dedicata alla Grande Guerra), ed il magnifico Museo Egizio, appena riaperto dopo l'ampliamento e riallestimento, che sicuramente ha meritato pienamente l'ora di coda fatta per entrare.





Purtroppo la nostra esplorazione di Torino per il momento si è conclusa qui: ahimé anche i viaggi prima o poi terminano e si deve necessariamente tornare agli impegni quotidiani, lavoro compreso ...

Nessun commento:

Posta un commento